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DERESPONSABILIZZARE

DERESPONSABILIZZARE

“Deresponsabiliżżare v. tr.

[comp. di de- e responsabilizzare].

1)Rendere non responsabile o meno responsabile, liberare da obblighi e impegni di responsabilità. 2) Far venire meno in qualcuno la consapevolezza delle sue responsabilità.

Un'analisi approfondita dei profili dei candidati ha rivelato una preoccupante carenza di competenze sociali fondamentali, come la responsabilità e l'empatia.

Questa lacuna, sempre più diffusa nelle nuove generazioni, rappresenta un segnale allarmante di un malessere più profondo che rischia di isolare gli individui e indebolire il tessuto sociale.

L'esaltazione dell'individualismo e la frammentazione dei rapporti interpersonali stanno erodendo i fondamenti della convivenza civile.

La deresponsabilizzazione è molto diffusa nella società contemporanea che porta a evitare l’assunzione di responsabilità e a tutelare solo la propria convenienza e il proprio interesse come se fossero un diritto, senza tener conto di un bene collettivo.

Si vanno perdendo i punti di riferimento, il senso della storia e del passato, in una società dove ognuno rivendica solo i propri diritti dimenticando i doveri che il vivere sociale prevede, in una sorta di totale irresponsabilità.

Si propugna un modello di interesse individuale rispetto a quello collettivo, un predominio del presente piuttosto che una creazione positiva del futuro, si percepisce uno smarrimento di valori per una esaltazione di appagamento degli interessi individuali.

Quel che sembra avere importanza è la tutela di sé e dei privilegi raggiunti, non importa con quali mezzi, né se a scapito della comunità, della crescita sociale e di un bene condiviso. 

La crisi dei valori tradizionali, come la solidarietà, l'empatia e la responsabilità, sta minando alla base i legami sociali.

La società contemporanea sembra aver dimenticato l'importanza delle relazioni umane autentiche, preferendo relazioni basate sul calcolo e sull'utilità.

LE FONTI

La famiglia, un tempo pilastro fondamentale dell'educazione, sembra aver perso la sua capacità di trasmettere valori e responsabilità alle nuove generazioni.

Il crescente numero di separazioni e divorzi, che coinvolge ormai un terzo delle famiglie, ha ulteriormente indebolito il tessuto sociale.

Parallelamente, la scuola, invece di colmare questo vuoto, sembra aver abdicato al suo ruolo formativo, preferendo proteggere gli studenti da ogni forma di disagio, piuttosto che prepararli ad affrontare le sfide della vita.

Il crescente individualismo, alimentato da un sistema economico sempre più competitivo e iniquo, erode i legami sociali e favorisce la diffusione di sentimenti di insicurezza e frustrazione.

Le disuguaglianze economiche, le guerre, le crisi ecologiche e la frammentazione sociale creano un terreno fertile per l'ascesa di governi autoritari.

La paura, l'incertezza e la frustrazione diffusa spingono le persone a cercare soluzioni semplici e forti, anche a costo di sacrificare le proprie libertà.

La crisi dell'educazione e della famiglia, indeboliscono il tessuto sociale, rendendo più difficile sviluppare un pensiero critico e una coscienza civica, elementi essenziali per contrastare la deriva autoritaria.

Se non si interviene con urgenza per affrontare le cause profonde di queste crisi, rischiamo di assistere a un'erosione progressiva dei valori democratici e a un rafforzamento dei regimi autoritari.

Per invertire la rotta verso un futuro sostenibile, è indispensabile un profondo cambiamento interiore.

Il materialismo sfrenato, che sta dominando le nostre società, ci ha allontanato dalla nostra essenza spirituale, portandoci a una crisi di identità e a una frammentazione dei rapporti umani.

È necessario riscoprire una spiritualità che non sia dogmatica o impositiva, ma che ci connetta con gli altri e con la natura, riconoscendo l'unicità di ogni individuo e la nostra interconnessione.

Solo quando avremo curato le ferite dello spirito potremo guarire il pianeta.

Luciano G.

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I FONDAMENTI DELL’ORGANIZZAZIONE

I FONDAMENTI DELL’ORGANIZZAZIONE

Grande merito viene attribuito a Galileo Galilei, considerato il padre della fisica e della scienza moderna, per avere introdotto il metodo scientifico detto “Metodo Galileiano” fornendoci delle leggi fondamentali naturali.

Da queste intuizioni possiamo ritenere la fisica una delle scienze educative più elementari che contribuiscono direttamente allo sviluppo della società.

Abbiamo compreso che i fondamenti sono i pilastri su cui si sviluppano altre branche come la meccanica, la termodinamica, l’elettricità ed altre.

Ad esempio: il fondamento che sta alla base della forza di gravità è la “legge” da cui sono stati ricavati i dati successivi.

Ma in questo caso è molto più importante conoscere e capire la legge di gravità piuttosto che conoscerne i fenomeni, come ad esempio la velocità con cui una matita cade dalla scrivania per raggiungere il pavimento.

Esistono anche nell’amministrazione leggi fondamentali.

Potremmo chiamarle “leggi naturali” come quelle della fisica.

L’approccio amministrativo si basa sull’osservazione, l’analisi dei dati, la valutazione, la ricerca della causa, la proposta di soluzione.            

È un processo iterativo che mira a scoprire la verità attraverso l’indagine sistematica.

Conoscendolo, si acquisiscono vantaggi enormi e si semplificano molti processi organizzativi e produttivi.

Se durante la giornata ci troviamo in una situazione lavorativa (oppure di vita) non ottimale, allora dobbiamo ritenere che ci dev'esserci una legge fondamentale che è stata violata.

Ciò che si può fare è cercare la legge pertinente, la si esamina, si individua la causa, si applica la corretta soluzione e la si gestisce in modo standard.

Se violiamo una legge naturale, ci saranno penalità.

Tra le penalità per aver violato una legge naturale troviamo tanto sforzo con risultati insufficienti e deludenti.

C’è una grande differenza tra duro lavoro e sforzo.

Il duro lavoro è un elemento necessario al raggiungimento del successo.

Così c’è una grande differenza tra il lavorare sodo facendo rotolare una ruota in discesa per molti chilometri, con un minimo sforzo, e il farla rotolare in salita sforzandosi di farla avanzare un poco alla volta, con grande dispendio di energia. Minimo sforzo per il massimo risultato, questo è tutto ciò di cui si occupa il management.

LA SCALA AMMINISTRATIVA

Agli inizi della mia carriera come consulente e formatore, lessi molti articoli e frequentai diversi corsi amministrativi di L. Ron Hubbard sull’argomento dell’efficienza ed organizzazione manageriale,

Quando studiai la “Scala Amministrativa” ovvero “Scala delle Importanze”, capii di avere tra le mani il primo sistema codificato che fosse stato scritto sul soggetto del management.

Compresi di aver trovato quella che ritenevo essere la base di qualsiasi altra cosa avessi mai studiato prima sul tema dell’amministrazione.

Iniziai così a raccogliere tutto ciò che Hubbard aveva scritto sull'argomento della Scala Amministrativa e di ciascuno dei suoi livelli o delle sue sezioni.

La “Scala Amministrativa” scompone il soggetto dell'amministrazione in parti che si possono affrontare facilmente, non è semplicemente una teoria, ma un valido strumento per la gestione di qualsiasi cosa.

La Scala Amministrativa è una tecnologia indispensabile per ottenere una maggiore produttività, una migliore coordinazione e per conseguire un accordo di gruppo.

Così, come per qualsiasi altra cosa nella vita, se riusciamo a suddividere qualcosa in più parti, a smontarla e poi a rimontarla, allora saremo in grado di controllarla e padroneggiarla molto meglio.

La Scala Amministrativa può essere applicata al vostro posto di lavoro particolare oppure alla vostra azienda, nel caso ne possediate una.

Può essere applicata anche alla vostra vita.

La scala viene elaborata da cima a fondo (anche se non necessariamente in quest’ordine).

Ad ogni modo, io raccomando spesso che è meglio iniziare a realizzarla partendo dal basso e poi elaborando ogni livello successivo.

La parte inferiore della scala rappresenta le fondamenta del “palazzo”, mentre gli scopi e le mete ne sono “l’attico”.

Le persone di successo hanno mete e scopi molto positivi.

Se vi guardate intorno, potete vedere i loro prodotti.

Se le buone intenzioni sono veramente presenti, allora queste dovrebbero manifestarsi nella forma di risultati efficaci. Questa tecnologia amministrativa la si può acquisire partecipando agli incontri del club e/o attraverso corsi di formazione programmati pubblicati sul sito

Luciano Giacomello Formatore Life Coach

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Letture

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Aiutiamo le persone a concentrarsi su quello che fanno di buono.

Non limitiamoci solo a giudicare e demolire.

Spostiamo la loro (e la nostra) attenzione su pensieri di successo e troveremo sicuramente una miniera d’oro.

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